• Fontana

    E la canzone dell’acqua è una cosa eterna. È la linfa profondache fa maturare i campi.È sangue di poetiche lasciarono smarrirele loro anime nei sentieridella Natura. Che armonie spandesgorgando dalla roccia!Si abbandona agli uominicon le sue dolci cadenze. (Federico Garcia Lorca)

  • Sapori e colori

    La cantina dei sapori Merano: sapori e colori Assaporare i prodotti tipici dell’Alto Adige, vuol dire iniziare subito a conoscere un territorio unico e le sue particolari forme di artigianato locale. Speck Lo Speck, da tipico alimento locale, è divenuto uno dei simboli più significativi della “cultura” sudtirolese, un genuino ed apprezzato ambasciatore dell’Alto Adige. Questa, infatti, è la sua unica terra d’origine ed il suo aspetto ne rileva chiaramente la “rustica” provenienza.All’Alto Adige lo legano inoltre quelle peculiarità che ne sono le autentiche artefici: sapore pieno ed equilibrato di delicatezza e aroma; una naturale dolcezza dovuta al clima del versante meridionale delle Alpi ed alla fragranza dell’aria di montagna:…

  • Coccineus

    Sapete che.. le coccinelle con i suoi colori vistosi sono tra gli insetti più amati dalle persone. I suoi bellissimi colori non solo trasmettono allegria ma svolgono soprattutto una funzione vitale per il nostro simpatico amico. Grazie infatti al contrasto dei punti neri (generalmente sette) presenti sul dorso che ne risaltano il colore rosso, le coccinelle mandano un chiaro messaggio di pericolo ai predatori che avvertiti della velenosità, evitano di mangiarle. Sono gli stessi punti neri generalmente sette, che conferiscono alle coccinelle l’aurea mistica che le attribuisce il merito di portare fortuna che è relazionato appunto con numero sette, il cui significato ha accompagnato l’uomo per millenni rinnovandosi e giungendo…

  • Lavandin 1912

    Con quanto orgoglio la mamma veniva al lavandin a lavare le fasce del suo piccolo!Per le bambine lavare al lavandin era un bellissimo gioco che le faceva sentire grandi…Quando, d’inverno, l’acqua era ghiacciata, si mettevano i panni ‘n tal sast e si scendeva alla Caudana: la sorgente, d’inverno, era sempre tiepida e fumante.

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